Con l’accorciarsi delle giornate, l’autunno è la stagione in cui le api si preparano alle rigide temperature invernali. L’accumulo di scorte e la possibile riduzione parziale o totale della deposizione di covata sono gli eventi più evidenti dell’invernamento. Con gli ultimi cicli di covata le api vanno incontro a dei cambiamenti della loro fisiologia e anatomia che permetterà loro di passare da api estive, con una vita media di 45 giorni, ad api invernali che devono sopravvivere ai lunghi mesi invernali. Il buono stato di salute delle api invernali è fondamentale poiché da loro dipende l’efficacia della ripartenza primaverile.

Dove la regina va incontro a un blocco fisiologico di deposizione di covata è un ottima occasione fare gli ultimi trattamenti antivarroa. In assenza di covata un trattamento a base di acido ossalico è molto efficace nell’abbattere l’infestazione: si arriva a un’efficacia vicina al 100%. I trattamenti a base di acido ossalico non colpiscono la varroa che è all’interno della covata opercolata ed è quindi fondamentale accertarsi dell’assenza di covata, premessa essenziale perché il trattamento sia veramente efficace. Questo permetterà alle api di ripartire con la nuova stagione con un carico di varroa molto basso.

Molto importante è anche controllare la caduta sul cassetto anti-varroa: bisogna pulirlo prima del trattamento e stendere uno strato di grasso di vaselina per bloccare la varroa ed evitare che possa ritornare nel nido. Puoi approfondire leggendo i nostri due articoli sul sito: articolo 1 e articolo 2.

Con le temperature più fredde le api si avvicinano tutte le une alle altre formando il glomere. Questo agglomerato di api sferoidale si posiziona nella parte più alta dell’alveare sotto il coprifavo.

Per evitare spiacevoli sorprese di famiglie che muoiono di fame, controlliamo che le nostre api abbiano una scorta di miele sufficiente o integriamola con un candito base zuccherino (Candipolline).

Qui di seguito trovi un breve promemoria con i lavori da effettuare nel tuo apiario:

– controllo delle scorte: vanno eventualmente integrate con la somministrazione di sciroppo (Protonectar) se la temperatura te lo consente (>16°C) o altrimenti con il posizionamento di candito zuccherino (Candipolline) sul coprifavo;

– prelievo e spostamento di favi con api e scorte dalle famiglie più forti per aiutare le più deboli;

– se necessario riunione delle famiglie orfane o deboli. In questo modo aumenteremo le probabilità per la famiglia di passare l’inverno;

coibentazione dell’alveare posizionando dei vecchi stracci di lana tra il tetto e il coprifavo.

– somministrazione dei trattamenti invernali contro la varroa (se vuoi approfondire, articolo 1 e articolo 2 per leggere l’articolo dedicato)

riduzione degli spazi per l’ingresso e l’uscita delle api. In questo modo le api potranno difendersi meglio dalle possibili intrusioni;

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